In questa sezione celebriamo il potere della fotografia attraverso progetti unici e innovativi realizzati da talenti emergenti. Ogni scatto racconta una storia, cattura emozioni e immortala attimi irripetibili.
Diamo spazio a giovani fotografi che, con passione e creatività, offrono nuove prospettive sul mondo che ci circonda. Esploriamo i loro progetti di particolare rilievo, scoprendo visioni audaci, tecniche sperimentali e temi che stimolano la riflessione.
Ogni mese selezioneremo un progetto fotografico che ha colpito noi di TSO e ve ne racconteremo la storia. Potremmo osservare scatti meravigliosi, immergerci nel racconto e lasciarci trasportare in luoghi e spazi lontani e sconosciuti.
Progetto del mese "Arte Involontaria"
di Samuele Meggiolaro
«Per chi sa osservare, tutto è arte. La natura, la città, l’uomo, il paesaggio, l’atmosfera, ciò che chiamiamo “umore”, e, infine e soprattutto, la luce.
Peraltro, tutti conoscono l’arte degli artisti, quella firmata. Pittori, scultori, musicisti, scrittori, cineasti, danzatori ecc. sono chiamati in causa sulla questione dell’arte, a proposito della quale, come si sa, c’è sempre molto da dire.
Esiste tuttavia un luogo indefinito nel quale si incrociano il dominio elementare della natura – le contingenze – e il territorio marcato dall’uomo.
Questo terreno d’incontro produce figure che sono al tempo stesso lontane dall’arte e vicine, a seconda delle definizioni che se ne danno. Per quanto mi riguarda, considero come arte involontaria il felice risultato di una combinazione imprevista di situazioni o di oggetti organizzati conformemente alle regole d’armonia dettate dal caso.»
Gilles Clément
Questo progetto nasce da uno sguardo laterale, attento a ciò che solitamente sfugge: frammenti, strappi, ruggini, sovrapposizioni. È un’indagine visiva sull’arte involontaria, su quelle forme estetiche che emergono spontaneamente nei paesaggi urbani senza l’intervento diretto di un autore riconosciuto. Un’estetica accidentale, fatta di errori, degrado e trasformazioni naturali del tempo.
Ispirandomi al pensiero di Gilles Clément – e in particolare ai concetti di Terzo Paesaggio e Giardino in movimento – ho cercato nei margini della città ciò che normalmente viene escluso dallo sguardo. Come Clément riconosce valore nei luoghi abbandonati, dimenticati o non progettati, così ho fotografato superfici urbane che si sono trasformate, spontaneamente, in tele astratte: manifesti strappati, pareti ossidate, colori involontari, volti emergenti dal nulla.
Queste immagini non sono costruite, ma raccolte. Non raccontano ciò che è stato creato, ma ciò che è accaduto. In esse cerco una bellezza fragile, precaria, non intenzionale – una bellezza che esiste solo per chi si ferma a guardare.

Biografia
Nato a Milano nei primi anni 70 sviluppa da subito un avversità alle regole, abbraccia la filosofia Punk come stile di vita, vorrebbe frequentare la facoltà di psicologia ma i 5 anni di scuola superiore non gli vanno giù e abbandona la scuola a 16 anni. Da sempre autodidatta, si improvvisa musicista, e lo è tuttora, inizia dalle tastiere passando dalla batteria alla chitarra ed ora al basso. La musica è l’amore della sua vita. La passione per la fotografia arriva tardi, la strada da sempre frequentata diventa il luogo preferito per scattare. Sempre dalla parte degli oppressi odia il mondo moderno e le persone che non prendono posizioni nella vita.