[…] I sogni sono la nostra seconda vita. A volte, la più vera delle due.
La casa del sonno di Jonathan Coe è un romanzo che si legge come si sogna: a occhi aperti, in bilico tra il reale e l’assurdo, tra ricordi che sembrano inventati e sogni che si fanno ossessivamente veri. È una storia che si snoda tra passato e presente, tra giovinezza e maturità, tra desiderio e frustrazione, e lo fa avvolgendo il lettore in un’atmosfera ipnotica, quasi irreale, dove ogni personaggio porta dentro di sé una forma diversa di sonno – o di fuga.
C’è Sarah, che soffre di narcolessia e confonde sogni e realtà in modo così credibile da far dubitare anche noi di ciò che stiamo leggendo. I suoi sogni non sono evasioni leggere, ma vere e proprie invasioni, lampi di verità che irrompono nella sua vita come se fossero rivelazioni divine o condanne da scontare. Poi c’è Robert, che non riesce a svegliarsi da un’illusione amorosa lunga anni, e Terry, che disprezza il sonno perché lo considera una perdita di tempo – quasi un ribelle contro la natura stessa, un uomo che preferisce il cinema ai sogni perché, almeno lì, sa chi sta dirigendo la scena.
Tutto accade in una casa, Ashdown, che prima è un collegio universitario pieno di aspettative e sbandamenti, poi si trasforma in una clinica del sonno fredda e controllata, dove si studiano gli incubi, si sezionano i sogni, si tenta di spezzare ciò che è sfuggente per definizione: la parte più intima e misteriosa dell’anima umana. Jonathan Coe gioca su questo confine con una precisione chirurgica e insieme poetica. Non racconta semplicemente il sonno: lo attraversa, lo interroga, lo rende simbolo di tutto ciò che ci sfugge – l’amore, l’identità, il tempo che passa e ci cambia senza avvisare.
Eppure, nel cuore di questa storia così cerebrale e straniante, pulsa un’umanità dolente e riconoscibile. Le illusioni giovanili, le incomprensioni, gli amori non corrisposti, i traumi silenziosi che si insinuano nel subconscio e tornano fuori nei sogni, deformati ma insistenti, sono esperienze comuni, raccontate con una scrittura che sa essere tagliente e lirica insieme. La casa del sonno non si limita a raccontare i sogni: ci fa capire quanto profondamente i sogni raccontino noi.
Autore: Jonathan Coe
Titolo originale: The House of Sleep
Traduzione italiana: Domenico Scarpa
Casa editrice: Feltrinelli
Numero di pagine: 312
Sito web: https://jonathancoewriter.com/