
La fotografia è spesso vista come un mezzo per catturare un istante, un singolo momento che racconta una storia congelata nel tempo. Tuttavia, Michael Wesely, fotografo tedesco nato nel 1963 a Monaco di Baviera, ha ribaltato questa concezione, trasformando la fotografia in un racconto del tempo che scorre. Con le sue esposizioni ultra-lunghe, che possono durare settimane, mesi o addirittura anni, Wesely crea immagini che condensano il passaggio del tempo in un’unica visione suggestiva e affascinante.
A differenza dei fotografi tradizionali, che chiudono l’otturatore in una frazione di secondo, Wesely lascia che la luce continui a impressionare la pellicola per lunghissimi periodi. Il risultato è un’immagine stratificata, in cui il passato e il presente si fondono, creando scie, trasparenze e dissolvenze che raccontano il cambiamento. Le sue opere non sono solo fotografie, ma veri e propri diari visivi della trasformazione.

Uno dei lavori più straordinari di Michael Wesely è la documentazione della ricostruzione della Potsdamer Platz a Berlino negli anni ’90. Dopo la caduta del Muro, questa zona è diventata un gigantesco cantiere per la costruzione di nuovi edifici. Wesely ha posizionato le sue fotocamere in punti strategici, lasciando gli otturatori aperti per mesi, registrando l’intero processo di trasformazione. Nelle sue immagini, i grattacieli sembrano materializzarsi dal nulla, come fantasmi in formazione, mentre le gru e i macchinari lasciano tracce quasi eteree, come segni di pennello sulla tela del tempo.

Un altro progetto straordinario è Open Shutter Project, commissionato dal Museum of Modern Art (MoMA) di New York tra il 2001 e il 2004. Durante la ristrutturazione del museo, Wesely ha posizionato otto fotocamere intorno al cantiere, lasciandole esposte fino a 34 mesi. Il risultato? Un’unica immagine che racconta l’intera evoluzione dell’edificio, dal suo smantellamento alla rinascita. Le linee sfocate e sovrapposte delle strutture, il movimento del sole che segna il passaggio delle stagioni e le ombre che si allungano e si accorciano rendono queste fotografie un’esperienza quasi mistica.

La fotografia di Wesely non è solo un esercizio tecnico, ma un’esplorazione filosofica del tempo. Le sue immagini ci fanno riflettere su come percepiamo la realtà: siamo abituati a vedere il tempo come una sequenza di istanti separati, ma le sue fotografie ci mostrano che il tempo è un flusso continuo, in cui ogni momento si sovrappone al successivo.
Per realizzare le sue fotografie a lunghissima esposizione, Wesely organizza il set fotografico con estrema cura. Ogni scatto richiede una pianificazione precisa: individua i punti strategici dove posizionare le fotocamere, calcola l’orientamento della luce solare nel corso dei mesi e si assicura che le condizioni ambientali non interferiscano con l’inquadratura. Le sue fotocamere restano esposte per periodi prolungati, quindi devono essere protette dagli agenti atmosferici, dalle vibrazioni e persino dal rischio di manomissioni.

Wesely non utilizza macchine fotografiche tradizionali: costruisce da solo i suoi dispositivi, personalizzandoli per consentire esposizioni che durano mesi o anni senza che l’immagine venga sovraesposta. Le sue fotocamere hanno diaframmi estremamente piccoli, che permettono di ridurre la quantità di luce che entra e di gestire lunghi tempi di esposizione senza bruciare i dettagli. La pellicola sensibile alla luce viene scelta e trattata con grande attenzione, affinché possa catturare le variazioni della scena nel tempo senza perdere definizione.
Il risultato è una fusione perfetta tra l’ingegno tecnico e la sensibilità artistica.
Le fotografie di Michael Wesely sono state esposte nei più prestigiosi musei del mondo, tra cui il MoMA di New York, la Neue Nationalgalerie di Berlino e il Gemeente Museum dell’Aia.

In un’epoca in cui tutto è veloce e immediato, le fotografie di Michael Wesely ci invitano a rallentare, a osservare il cambiamento e a riflettere sulla natura transitoria della realtà. La sua arte è un inno alla durata, un’intensa poesia visiva che trasforma il tempo che passa inesorabile in un’immagine carica di significato.
Se la fotografia tradizionale è come un battito di ciglia, le opere di Wesely sono come un respiro profondo: ci fanno immergere nel tempo e ci permettono di vederlo, finalmente, con una nuova consapevolezza.
Per chi vuole approfondire il suo lavoro, è possibile visitare il suo sito ufficiale www.wesely.org dove sono raccolti molti dei suoi progetti.
