Banana Yoshimoto: Kitchen

[…] Però chi nella vita non conosce almeno una volta la disperazione e non capisce quali cose valgano veramente, diventa adulto senza avere mai capito che cosa sia veramente la gioia. Io sono stata fortunata.
Kitchen è il romanzo d’esordio di Banana Yoshimoto, pubblicato nel 1988 e rapidamente diventato un successo internazionale. L’opera, con uno stile minimalista e poetico tipico dell’autrice.
La protagonista, Mikage Sakurai, è una giovane donna che, dopo la morte della nonna – sua unica parente rimasta –, si ritrova completamente sola. Accolta nella casa di Yuichi e di sua madre, che in realtà è il padre, una donna transgender, Mikage trova nella cucina il suo spazio di conforto, simbolo di un’intimità domestica che le permette di elaborare il dolore. La narrazione segue il suo percorso di crescita personale, scandito da incontri, separazioni e piccole epifanie che la porteranno a riscoprire se stessa.
Uno dei temi centrali del libro è la cucina come metafora della vita e della cura reciproca. Il cibo diventa un legame tra i personaggi, un mezzo per esprimere affetto e condivisione, sottolineando il valore dei piccoli gesti quotidiani nella costruzione di un’esistenza significativa.
Banana Yoshimoto in ogni suo racconto si distingue per una scrittura essenziale e introspettiva, capace di evocare emozioni profonde con pochi tocchi. Il suo stile è semplice ma carico di simbolismo, riflettendo l’influenza della cultura giapponese contemporanea e della letteratura occidentale, in particolare quella di Raymond Carver e Truman Capote.
Kitchen è un romanzo che affronta il dolore della perdita senza mai cadere nel patetismo, preferendo invece una narrazione lieve, quasi sospesa, che lascia spazio alla speranza e alla resilienza. Le intense pagine di questo breve racconto esplorano temi importanti come il lutto, la solitudine e la ricerca di calore umano attraverso una narrazione delicata e leggera. La forza del libro sta nella sua capacità di trasformare il dolore in un’occasione di crescita e riscoperta, offrendo al lettore un messaggio di speranza e resistenza. Una lettura consigliata a chi ama le storie intime, evocative e ricche di sentimento.
Non tutti sanno, e anche noi di TSO lo abbiamo scoperto molto dopo la lettura del libro, che da questo romanzo  è stato tratto un adattamento cinematografico. Si tratta di Wo ai chu fang (Mi piace la cucina, 1997), una produzione di Hong Kong in lingua cantonese, diretta da Ho Yim e vincitrice del Puchon International Fantastic Film Festival.  
Ma chi è Banana Yoshimoto? Nata nel 1964 a Tokyo, Banana Yoshimoto (pseudonimo di Mahoko Yoshimoto) è una delle scrittrici giapponesi più celebri della sua generazione. Figlia del filosofo e critico letterario Takaaki Yoshimoto, ha sviluppato fin da giovane un interesse per la letteratura e la cultura pop. Il suo esordio con Kitchen le ha valso numerosi premi, tra cui il prestigioso Kaien Newcomer Writers’ Prize, e l’ha consacrata come autrice di fama mondiale.
Le sue opere esplorano frequentemente temi come l’amore, la morte, l’identità e la solitudine, con una sensibilità che mescola realismo e atmosfere quasi oniriche. Il suo stile minimalista e delicato, unito a un uso evocativo delle descrizioni, ha reso le sue storie accessibili e amate da un pubblico globale.
Anche lei è una delle scrittrici preferite di TSO, e proprio per questo, nella nostra sezione dedicata ai libri, non mancheranno altre recensioni dei suoi racconti. Per non farvi trovare impreparati, condividiamo con voi la sua bibliografia, in modo che possiate scegliere il racconto che più vi piace e raccontarci qualcosa sulle emozioni che vi ha suscitato!
Tsugumi (TUGUMI, 1989) – Romanzo sulla complessa amicizia tra due ragazze e il senso di appartenenza.
NP (NP, 1990) – Un romanzo misterioso che ruota attorno a un manoscritto inedito e ai legami tra i suoi traduttori.
Lucertola (とかげ, 1993) – Raccolta di racconti che esplorano l’amore, la guarigione e la ricerca di sé.
Amrita (アムリタ, 1994) – Un romanzo più lungo e introspettivo sui temi della perdita e della memoria.
Sonno profondo (白河夜船, 1998) – Tre racconti incentrati su donne che vivono tra sogno e realtà.
Hardboiled & Hard Luck (ハードボイルド/ハードラック, 1999) – Due storie parallele sulla solitudine e l’accettazione del dolore.
H/H (2001) – Un’opera meno nota, composta da due racconti lunghi con atmosfere surreali.
Il corpo sa tutto (体は全部知っている, 2000) – Raccolta di racconti sul rapporto tra corpo e anima.
Delfini (とかげ, 2002) – Romanzo che esplora il confine tra sogno e realtà attraverso la storia d’amore tra i protagonisti.
Ricordi di un vicolo cieco (デッドエンドの思い出, 2003) – Cinque racconti che parlano di amori finiti e nuove possibilità.
Il lago (みずうみ, 2005) – Un romanzo introspettivo con elementi misteriosi e onirici.
Moshi Moshi (もしもし下北沢, 2010) – Una giovane donna affronta il lutto dopo la morte improvvisa del padre.
Andromeda Heights (アンドロメダ・ハイツ, 2008) – Primo volume di una serie chiamata Il Regno.
Chouchou (チョウチョウ, 2016) – Romanzo breve su amore e crescita interiore.
Dead-end Memories (デッドエンドの思い出, 2003, tradotto in inglese nel 2022) – Storie sulla speranza dopo il dolore.
Le strane storie di Fukiage (吹上奇譚, 2016-2020) – Serie di racconti con elementi fantastici e spirituali.
The Moon and the Doughnuts (月とドーナツ, 2022) – Uno dei suoi ultimi romanzi.
 
Kitchen (キッチン, 1988) .
Editore: Feltrinelli collana Universale Economica.
Lingua: Italiano tradotto da  Giorgio Amitrano
ISBN-10: 9788807884603
Sito Web: www.yoshimotobanana.com/